Nicola Calipari, martire di una guerra continua… – Storia di un mediatore di pace caduto e dimenticato

Ante scriptum

non si fa altro che parlare di vari scenari di guerra nel mondo.. così l’attenzione é sempre rivolta al conflitto fra esseri umani e non si tiene conto dell’opera mediatrice e pacificatrice di alcuni uomini che sono stati sacrificati per ragioni di stato e di convenienza politica… Accadde con Aldo Moro… e più recentemente é accaduto con Nicola Calipari, il funzionario dimenticato… Il suo martirio è avvenuto in un giorno freddo dei primi di marzo, quanti anni sono passati..? In questi tempi velocissimi si fa presto a dimenticare sembra quasi di un secolo.. ma era il 4 Marzo 2005…

Paolo D’Arpini

 

Nicola Calipari, esempio di dignità umana

 

Vorrei qui ricordare la morte di Nicola Calipari il funzionario ed uomo che ha salvato e sacrificato la sua vita per riportare in patria la giornalista Giuliana Sgrena.

Sono trascorsi soltanto cinque anni dal giorno in cui a seguito della guerra in Iraq, e dall’occupazione del territorio da parte delle truppe americane ed italiane fu rapita la giornalista in questione, e proprio per riportarla sana e salva in Italia, un nostro funzionario, Nicola Calipari, ha pagato con la sua vita un errore commesso ad un posto di blocco dalle truppe americane, e passato ad i nostri occhi dai giornali come un “eroe di guerra”.

 

La retorica applicata per la sua scomparsa e l’ipocrisia dei “potenti” paragonata come le scuse per aver urtato e rotto un bicchiere d’acqua su una tavola imbandita e nulla di più . Oggi non è tempo di ipocrisie sia per la famiglia Calipari, né per tutti, padri, madri, figli, figlie e famiglie irachene che hanno perso i loro cari a causa della violenza di una guerra che in apparenza doveva soltanto rintracciare da parte degli italiani bombe atomiche, trovare un dittatore, e che invece si è trasformata in odio per l’Italia una nazione sempre amica di tutti i popoli, che è passata da popolo “amico” a popolo “nemico”.

 

Non sono sufficienti le scuse da parte di chi governa, si chiede giustizia e non vendetta per dare un senso a questa vicenda che ha seminato morte in Iraq. Per salvare una vita umana, quella di Giuliana Sgrena, ci siamo mobilitati in migliaia per questo. Qualcuno ha voluto invece usare un’arma e premere un grilletto per interrompere invece i nostri progetti e la vita di un “mediatore di pace”. Un uomo ucciso senza apparente motivo soltanto dalla follia della guerra. Il suo non è stato un valore guerresco, ma soltanto un alto valore umano di chi opera per la vita e contro la violenza. Per questo non è vigliacco chi chiede la fine delle guerre, ma soltanto persone che operano per la pace nel mondo e questo non faccia dimenticare solo dopo cinque anni il suo gesto, quello di Nicola Calipari, come un eroe, ma semplicemente di un alto funzionario che per mezzo delle sue mediazioni si è adoperato per la pace dei popoli, pagando un errore della guerra con la sua vita che non ha certamente prezzo al pari della guerra, ma un immenso valore umano che non potremmo avere mai più.

 

Rita De Angelis.

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